In erboristeria, un giorno no, l’altro sì, mi chiedono specie fuori dell’ordinario, mostrano il bigliettino con sopra la prescrizione di un qualche improvvisato guaritore o l’appunto di un consiglio avuto da un conoscente. Rimedi che, a differenza delle piante nostrane tradizionali utilizzate da secoli per la confermata efficacia clinica, non si sa cos’hanno dentro, se e come funzionano, se e come potrebbero rivelarsi utili, inutili, o tossiche.
Uno scostarsi dall’ordinario accumunato dai seguenti fattori:
pianta rigorosamente sconosciuta, dunque, “nuova”;
rara;
esotica;
miracolosa e magica, ovvero che risolve tutte cose all’istante, basta e avanza ingurgitarla.
Se mi dovesse scappare un attimo di perplessità l'avventore farà e terrà il broncio; più assurda la richiesta più, se non esaudita, il broncio sarà completo, intero, assoluto.
Un auto esautorarsi per affidarsi purtroppo non circoscritto alle sole piante medicinali.
Letto 1075 volte
Pubblicato in
Frammenti Autobiografici