BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo
Domenica, 21 Settembre 2014 19:13

Kumari Devi nostrana

Scritto da 

L’osservazione dei nipoti risulta talvolta più precisa di quella dei figli, probabilmente per ottimale messa a fuoco derivante dalla corretta distanza osservatore-osservato.
Dalla nascita fino ai tre anni –qui sono arrivato nel contemplare mia nipote– l’accadimento del bambino è tanto portentoso e originale e il suo scostamento dal naturale esistente così immane1, da chiedersi se non sia più fideistico interpretarlo come mero prodotto di evoluzione naturale casuale2 rispetto al credere che sia creazione di un qualche Dio.

Ontogenesi da ovulo+spermatozoo nell’alveo della filogenesi, fai le somme e anche se lo spermatozoo è di padre ubriaco e l’ovulo di madre deficiente (non è il caso dei genitori di mia nipote) invece di un risultato esce l’inestimabile. Un quid sfugge. Cosa? Non lo so, ma l’accadimento di tanto e tale “valore aggiunto” appare rassicurante. Ben osservare il bambino è forse il più efficace antidoto a ogni angoscia di morte e di vita.

1 Kumari Devi la Dea vivente degli Hindu del Nepal che scelgono una bambina per trasformarla in divinità, così da onorarla -al di là di contaminazioni rituali, sovente contigue al superstizioso- potrebbe essere interpretata in questa prospettiva.  
2 Al riguardo Darwin era più scientifico, dunque aperto a possibilità di soluzione inedite, di tanti suoi ideologici seguaci:
 «Non posso per niente accontentarmi di vedere questo meraviglioso Universo e soprattutto la natura dell’uomo e di dedurne che tutto è il risultato di una forza cieca. Sono incline a vedere in ogni cosa il risultato di leggi specificamente progettate, mentre i dettagli, buoni o cattivi che siano, sono lasciati all’azione di ciò che si può chiamare caso. Non che questa opinione mi soddisfi del tutto. Percepisco nel mio intimo che l’intera questione è troppo profonda per l’intelligenza umana. È come se un cane tentasse di speculare sulla mente di Newton, ognuno speri e creda come può.» C. Darwin, The Correspondance of Ch. Darwin, Cambridge UP, Cambridge 1985-1995, pag. 224

Ultima modifica il Sabato, 04 Ottobre 2014 10:07

Lascia un commento

Copyright ©2012 brunovergani.it • Tutti i diritti riservati