Ho fatto il conto dei familiari, conoscenti, prossimi, amici, che sono morti e mi risulta che sono molti di più di quelli vivi. Ho anche provato - senza riuscire a terminare la conta - a passare in rassegna artisti e uomini di pensiero che mi piacciono: sono quasi tutti morti, qualcuno da tremila anni.
Mica c’è tanta differenza tra i vivi e i morti, mica c'è un confine tanto preciso che li separa e può anche accadere, e accade, che talvolta i vivi risultino semplicemente vegeti mentre i cosiddetti defunti sono lì, mai fermi, a implementare: elargiscono eredità, talora appartamenti in periferia, più spesso ricchezze che ci costituiscono.