“Laico” è termine della tradizione cristiana: indica chi nella Chiesa non appartiene al clero. Il linguaggio comune si è appropriato del vocabolo cambiandogli significato: laico sarebbe chi si ispira a concezioni di autonomia rispetto all’autorità e alla dottrina sociale ecclesiastica. Se così intesa la laicità sarebbe povera cosa: non solo perché incapace di generare una propria semantica, ma perché prassi che troverebbe ragione e sussistenza solo per antitesi: un vigile urbano noioso, prevedibile e mai propositivo, che fischia quando scorge l’auto del Vescovo invadere la carreggiata, perché parcheggiata fuori dalle strisce. Se la laicità fosse mero metodo e non valore, se non avesse un cuore e contenuti, che significato avrebbero la “scuola laica” e ancor più lo "Stato laico"? Limbi neutri, vuoti e dormienti che si attivano unicamente per reagire all’odore di incenso.Al di là del linguaggio comune la civiltà laica è evidentemente ben altro: interpretazione della realtà dove l’individuo, ogni individuo è il principio etico; pertanto la tutela della sua inviolabilità, della sua libertà e autonomia e, a maggior ragione, la difesa all’esistenza e all’espressione delle minoranze, di ogni minoranza; delle maggioranze, di ogni maggioranza. Rispetto della tradizione e della storia di ognuno, valorizzazione del diverso, accoglienza, dialogo, apertura e confronto con ogni individuo e aggregazione, interesse senza pregiudizio sulle questioni fondamentali dell’esistere.Pertanto per la laicità così intesa, l’individuo e i gruppi, confessioni religiose e istituzione ecclesiastiche comprese, possono, anzi devono, affermare in libertà la loro interpretazione della realtà e dell’individuo. Ad esempio riguardo a temi “eticamente sensibili” le istituzioni ecclesiastiche possono giudicare peccati quello che i laici considerano invece diritti inviolabili dell’individuo, ma lì la Chiesa si deve fermare; se oltrepasserà la linea di confine per giudicare tali scelte crimini invece che peccati la laicità è legittimata a difendersi, per il bene di tutti, cattolici compresi.