Sono stato indifferente al tempo che passava, il giorno del cinquantesimo compleanno, però, ero rimasto male: “Possibile già cinquant’anni?”, c’era un decennio rubato, che non ricordo d’aver vissuto. Forse una qualche divinità distratta lo aveva assegnato ad un altro, oppure il ragioniere celeste aveva sbagliato i conti. Diffidando di lui ho scritto su un foglio gli anni del calendario da quando ero nato: 1957, 1958, 1959… E sotto la corrispondente età della mia persona: 1, 2 , 3… fino a 50, poi ho analizzato come ho impiegato ciascun anno e il decennio che credevo mancante l'ho trovato, aveva ragione quell’idiota del ragioniere celeste. Il decennio me l’ero rubato da solo, quello dai 30 ai 40 anni, dentro quel tempo avevo fatto tutti i giorni le stesse cose, guadagnare denari per tirare grandi i figli; compiere il proprio dovere accorcia la vita.