Nel diritto civile e penale sono catalogati i reati; nella dottrina della Chiesa i peccati.Reati gravi e meno gravi; peccati mortali e veniali. Sistemi giuridici che definiscono e misurano cos'è male e cos'è bene, cos'è buono e cos'è cattivo.Nella vita psichica le cose si complicano, bene e male sono confusi e difficilmente misurabili. Come identificare e quantificare l’amore e l'odio? Come misurare la codardia e il coraggio, la timidezza e il narcisismo? Come sentenziare che l'egotismo sia sempre un male o sempre un bene? Come determinare il punto preciso dove l'egotismo vira in egocentrismo o in egoismo? E nel caso egotismo, egocentrismo ed egoismo sia frullati e condensati insieme, quale scala scala di riferimento permette di quantificare la percentuale per ingrediente? Eppure da qualche parte c’è uno strano luogo dove la vita psichica è anche giuridica. La chiamano coscienza personale. La definizione non mi convince: le coscienze obbediscono alla morale suggerita dagli usi e costumi del tempo e le persone, per loro natura, seguono una giurisdizione fluida, confusa, autoreferenziale.Quello è invece un posto dove un ordinamento oggettivo opera di continuo: osserva, poi -senza misurare e neppure giudicare- emette sentenze e sanzioni. Non so dove sia quel posto, ignoro chi diriga quell'uffico e perché lo faccia e non mi è chiaro come riesca ad assolvere il compito senza ricorrere al giudizio di valore, eppure nell’osservare me e chi mi sta intorno constato che prima o poi il conto lo manda a tutti. Se la sanzione è ritenuta ingiusta non accetta ricorsi e neppure scrive la motivazione della sentenza, nella sanzione indica che l'imputato se la scriva, precisa e congrua, da sé.