BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Domenica, 13 Aprile 2014 17:43

Domenica delle Palme

Taranto, Domenica delle Palme. In diecimila sgorgano dallo stadio Iacovone, nell’ingorgo suonano clacson e fuori dalle macchine ostentano bandiere rossoblè surrogati di benedette palme. Il Taranto ha vinto sul Francavilla faccenda che non gli porterà alcun profitto, eppure nel provinciale rito pagano sembrano felici.
Quanti modi di circoscrivere l’assurdo.

«Mi piace osservare i miei concittadini specie nei giorni di festa
con bandiere fuori dalle macchine all'uscita dello stadio
Tramonto occidentale, Franco Battiato, 1983.

Pubblicato in Filosofia di strada
Mercoledì, 09 Aprile 2014 08:18

Per puro caso ma precisa intenzione

Non sempre l’“evoluzione” biologica corrisponde precisa a un miglioramento, inteso come progresso, della specie. Talvolta osserviamo, per fini adattivi all’ambiente, involuzioni. In ambo i casi ogni specie tende all’autoperpetuarsi, al durare invece che al terminare.
Ricontro più volontà che casualità in questo moto all'esserci, in questo agire nel puro caso con precisissima intenzione.

Pubblicato in Filosofia di strada
Sabato, 05 Aprile 2014 09:48

Parabola

L’iridologo naturopata  gli aveva prescritto una cura per sanarlo dalla mortale malattia che gli vedeva nel ventre, ma il rimedio era tossico e il male nella pancia non c’era.
Dopo una misera esistenza è schiattato rapido.

Quanto possono nuocere le Teorie.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Martedì, 01 Aprile 2014 18:02

L’equivoco

Aveva equivocato al punto di credere che la ricerca di senso all’esistere fosse scoprire il significato del vivere.

Smarrito in labirinti paralizzanti aveva poi compreso che “senso” era semplicemente il punto verso cui il movimento è rivolto, lì ha cessato di cercare significati per produrli.

Pubblicato in Filosofia di strada
Martedì, 01 Aprile 2014 16:48

Pubblico intrattenimento

 “Intrattenimento” è definizione malaticcia se riferita alla rappresentazione artistica, manco va bene per l'avanspettacolo, evoca più la condizione di fermo di un indiziato.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Domenica, 30 Marzo 2014 18:29

Risonanza magnetica del basso addome

Nel sottoporre a risonanza magnetica un religioso fondamentalista, affetto da severe coliche addominali recidive, gli hanno trovato le budella traboccanti di nichilismo.

L’enterologo diagnostica l’esaltata ossessione integralista reazione compensatoria al viscerale abisso. Gli addetti ai lavori la chiamano sindrome dell'Emil Cioran malriuscito.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Sabato, 29 Marzo 2014 13:35

Il Recinto

Nel salone del museo strisce sul pavimento delimitano, al centro, un vasto quadrato. Fuori dal perimetro il pubblico, dentro in tunica bianca l’artista seduta sopra a una sedia di due frontali. Sull’altra siedono, uno per volta, gli spettatori per un tempo circoscritto. Fermi e zitti artista e spettatore si guardano negli occhi. Questo è «The artist is present» di e con Marina Abramovic. Le conseguenze sono virulente e per l’artista e per il pubblico:

oltrepassato il recinto irrompe il sacro: il pensiero collassa, il mondo sparisce fagocitato da un amore così forte che procura sofferenza. Un mix di gaudio e sofferenza smisurate: la compassione di un dio. Sofferenza dell’umanità carburante che fa funzionare il dio, che così arde ed esiste.

Per tanti anni ero rimasto impaludato nel sacro stupore, a quel tempo anch’io mi sarei messo in coda per guardarla negli occhi, mentre i miei avrebbero pianto ai piedi dell’altare contemplando l’anima della sacerdotessa, della sacra madre, della sacra figlia. Oggi avverto sinistro solo l’odore di quei territori, effluvio di caprifoglio tanto dolce da virare a note fecali, eppure trovo la performance valorosa per due aspetti:

dimostra plasticamente, ai devoti di santoni, che la sacra esaltazione e stupefacenti deliri connessi, contriti o gaudiosi, sono creati dal soggetto venerante non dal venerato: togli il guru e metti nel recinto l’artista, o chicchessia, e funziona lo stesso;

Marina Abramovic implementa il "salone del sacro" delimitandolo all’interno di un museo. Tutto sommato il posto che si merita.

 

Pubblicato in Sacro&Profano
Venerdì, 28 Marzo 2014 11:36

Polso arterioso planetario

Nella lista mondiale della piattaforma satellitare TivùSat imperversano canali erotici e religiosi.

Erotici soft, religiosi hard.

Somiglianti nella petulanza propagandano teorie.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi
Giovedì, 27 Marzo 2014 12:33

Opel Kadett

Primavera, sette anni dal divorzio e mi arrivava una strana mail:

«Sono de Parigi, perdone el mio italiano. Faccio il suo stesso lavoro pienso de venire in Italia il mese prossimo. Pensavo a una collaborazione, se l'interessa porrei venire a incontrarla».

Rispondevo d'impeto:

«Avrei molto piacere di incontrarla, anzi potrei ospitarla».

Proprio quel giorno dalla Opel Kadett cominciavano a uscire rumori dal cruscotto una specie di crepitio, un pugno sopra e smettevano. Single mi ero sdraiato sotto al volante per ispezionare con una torcia, tutto a posto ma i rumori continuavano. La francese aveva accettato l’invito mentre io consideravo di ispezionare il vano motore, forse un qualche bullone allentato era la causa del rumore. Nell’aprire il cofano un topo correva da sopra la batteria a dentro un anfratto sotto al parabrezza, era lui che faceva il crepitio mica un bullone lento. Ingresso della “tana” così piccolo che manco riuscivo a guardarci dentro. I rumori del topo nel cruscotto continuavano e lei stava per arrivare. Nel rincasare aprivo il cofano e mettevo il gatto sul motore, era bollente ma a lui piaceva, avvertiva la presenza del topo ma quello non usciva dalla nicchia. Meccanico impotente più del gatto, per raggiungere l’anfratto doveva demolire la scocca portante della Kadett, si era limitato a guardarmi fisso per dirmi: «Se ti mangia i fili dell’impianto elettrico sono cazzi.». Poi dal cruscotto silenzio, forse il ratto stufo della tana mobile se ne era andato. Andavo a prenderla, la francese odorava di profumeria di aeroporto. Facevo il figo mentre la portavo a casa, ma nel superare un autotreno slavo arrivava uno strano odore, quasi impercettibile ma mica buono. Aprivo il finestrino e accendevo al massimo la ventola del cruscotto per cambiare l’aria, lì una botta di fetore: Kadett di italiano con parigina dentro appestato sarcofago ambulante da ratto cadavere in putrefazione. Lei mi aveva guardato strano. Spegnevo la ventola con faccia indifferente. Cazzo! Mica potevo dire a una di Parigi di avere un topo morto nel cruscotto. Era rimasta un mese e ogni volta che salivamo in auto si beccava il lezzo. Alla sua partenza il puzzo era cessato, il topo si era tutto mummificato e rinsecchito non puzzava più. Non era la donna giusta.

Pubblicato in Brevi Racconti
Lunedì, 24 Marzo 2014 11:07

Il laico patrono

Nello sfogliare i Saggi (Essais) Montaigne (1533 -1592) appare un preciso antesignano dei blogger.
Essais esordio del primo blog culturale con autore libero solista di una estesa collezione di scritti di differente misura e tematica.

Il prototipo è venuto meglio delle successive edizioni WEB, ma questa è un’altra storia.

Pubblicato in Pensieri Improvvisi

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