L'ULTIMA CHAT
di e con Bruno Vergani
drammaturgia e regia Vincenzo Todesco
Un uomo seduto ad un tavolo. Sul tavolo molte fotografie e mail. A fianco del tavolo un cartellone con foto di donne.
UOMO. Questa è francese…e questa è cinese…ah, una del Senegal, sono alte le senegalesi eh, una inglese, è carina, mi piace proprio, sono più belle delle italiane…un’altra francese, classica classica…questa si è iscritta ieri…le isole Figi..? è questa!... Quante donne…e vuoi che tra tutte queste donne non ce ne sia una che va bene per me? E’ una questione statistica. No, Catherine non può andare…troppo emotiva…certo poverina che ne ha passate tante…insegnante di letteratura, ha lasciato il marito per mettersi con l’insegnante di tecnica e poi lui l’ha lasciata ed è rimasta sola…Raffaella…48 anni, impiegata al catasto…no qui le cose si fanno delicate, non si può scherzare con i sentimenti della gente… Forse Francesca?...Mi piace proprio…figlia unica, trasferita a Firenze a 12 anni con la madre, dopo la separazione dei genitori, davvero una bella persona, ci siamo virtualmente incontrati la settimana scorsa, si parlava di destino, di morte…e quando parlo o scrivo io conquisto…ma quando poi invio la foto? Vedremo…Io mi butto, se va storta ci sono le altre cinquanta che accorreranno per consolarmi…Francesca mi piace proprio e poi Firenze è più vicina di Milano…Questa è la Maria Elena di Perugia, che siccome ho fatto un po’ di confusione si è incontrata a casa mia con una signora di Lecce della chat…loro sono diventate amiche mentre io ero ai fornelli a cucinare la pasta al sugo per tutti e tre…Questa è…Maria Rosaria…no, no, Patricia ah sì Patricia è l’argentina che sta venendo in Italia e la Maria Rosaria è la professoressa di lettere di Lecce, quella bionda con gli occhi azzurri che mi ha telefonato ieri. O no? Poi venerdì arriva la Pia, appena mollata dal compagno. Oggi mi ha telefonato anche la Raffaella, diceva che trovava sempre occupato, effettivamente stavo parlando con la Maria Rosaria … Speriamo che non mi capitino qui tutte insieme. Fortuna che Catherine non viene più ad agosto…Vedova di Barletta… professoressa di Bari… impiegata di Bologna: mora, qualche chilo in più. (Si alza e va ad attaccare le foto) Sono tante…se le contatto tutte non mi innamoro di nessuna e non divento matto. Se le prendo tutte diluisco l’energia, calcolo i rischi e se una mi rifiuta cento mi consolano. E vuoi che tra qualche migliaio di donne non ce ne sia una da starci bene, ma proprio bene? Tra migliaia…è una questione statistica… (Pausa) E’ una cura omeopatica…se una sola donna stava per uccidermi, piccole dosi di tante donne mi immunizzano…Certo che è bello così… riuscire a tenere il femminile a distanza standoci proprio in mezzo. …E’ come essere in un enorme salone pieno di centinaia e centinaia di donne, tu guardi, poi dici: “Scusa, tu, sì, quella della quinta fila, sì, quella bionda con la minigonna…per favore vuoi venire qui un momento?”...E quella viene…viene…! Non è più un rapporto con una donna sola, che non capisci mai bene come la pensa, non sai come comportarti, come reagirà…no, è un mondo di donne, di tutti i tipi…alte, magre, grasse, magre, bionde, more, anziane, di mezza età, dritte, storte…il mondo delle donne…è sterminato…è un universo…e tu puoi trovartici in mezzo, chiacchierare con quella che vuoi, così, soprattutto in amicizia…il mondo delle donne…è fantastico… Le contatto ogni giorno dalle otto alle nove e dalle ventidue alle ventitre. In tre mesi ne ho contattate…vediamo…cinque ogni ora per due ore al giorno fa dieci al giorno, per novanta giorni fa Novecento donne…mamma mia! Così tante ? Eh sì, è proprio così…www.single.it…la mia chat per single. Sulla chat c’è un profilo di ogni donna. Tu puoi visionare tutti i parametri, conoscere gli aspetti fisici, altezza, peso, e quelli caratteriali della persona, per come si presenta lei. A me vanno bene tutte. Sto attento solo a due cose. Rifiuto quelle che hanno meno di 45 anni e le cattoliche praticanti. Quest’ultima condizione ne elimina almeno il 40 %. Ma non posso transigere. Però ci sono anche le cattoliche non praticanti: quelle, non sono entusiasta, ma le visito. Sulla chat, voglio dire. Si può chattare in tutto il mondo. Puoi cercare donne alle Hawai, alle Figi, in Canada, in Marocco, in Sud Africa… puoi cercare italiane che vivono all’estero o straniere che vivono in Italia… puoi fare quello che vuoi… Le foto non le puoi avere, sono protette, se tu le trascini fuori si autocancellano… ma il Macintosh ha un piccolo programma, “cattura immagini”, che ti permette di scaricare le foto… puoi riempirti la casa di immagini di donne. Anch’io ho presentato il mio profilo: età, professione, altezza, colore capelli, colore occhi, caratteristica principale del carattere, ho messo: “conciliante”…ma non ho messo la foto. La mando solo a quelle che scelgo io. Quando qualcuno visita il mio profilo, si accende una lucetta verde e appare una scritta con lo pseudonimo:” Dea 45 sta visitando il tuo profilo”. Io rapido apro il suo profilo, di dea 45, vado subito in “religione”, se è cattolica praticante la ignoro, chiudo, non rispondo, e sennò passo all’età, e se ha più di 45 anni le scrivo subito. Il profilo fisico non lo guardo. Ci penso dopo. Infatti mi sono beccato tante donne grasse. Guarda questa…belle gambe. Guarda questa…davvero non male…C’è anche una poliziotta grassa. E questa…commercialista di Bari…si firma “Godot”…dice che è una vita che aspetta qualcuno…Basta soffrire. Devo pur sopravvivere. Meglio essere attratto da un bel culo che chiudermi in camera a leggere Schopenauer. Io le ascolto le donne…. Quando le incontro diventano persone vere…Divento il loro confessore…Hanno tante storie da raccontare… Magari poi ne trovo una che mi piace…e chissà…Ne ho già incontrate quindici… come la Federica…lei è stata attratta perché io sono nordico e lei ha insegnato 30 anni a nord. Mi ha raccontato tutta la sua vita. Ho guardato la cartina per vedere dove è il paese dove abita. Un posto fuori dal mondo. Il deserto. Arrivo, un paesino di 50 case, vado in centro, la chiamo e le dico: “ Sono in anticipo. Sono qui davanti alla chiesa di San Antonio Abate.” Mi sono seduto su una panchina. Mentre aspettavo sono passate alcune signore, sole, alcune a piedi altre in macchina. Qualcuna era attraente, mi dicevo:”Sarà lei?” “Magari”. E poi ho visto questa molto grassa che si è avvicinata e mi sono detto:”No! Non può essere lei!” e invece quella si avvicinava sempre di più, mi aveva riconosciuto per via del sigaro, e alla fine era proprio lei! (Pausa) Imbarazzo. (Pausa) Pesava almeno 30 chili di più di quanto aveva dichiarato nella chat. Io mi sono detto dentro: “Non importa. E’ sempre un’anima.” Così siamo andati a casa sua, si è fidata, potevo anche essere lo strangolatore di Boston, gliel’ho anche detto, mi ha fatto vedere le foto di quando era magra, continuava a scusarsi, perché la casa era in disordine, perché avevo fatto tanta strada per raggiungerla, perché mi aveva mentito…Siamo andati a mangiare la pizza e ha parlato lei tutto il tempo…tutta la sua vita…il lavoro…la morte dei genitori, molto dettagliata…in casa c’erano le foto dei morti, anche i cugini,”Questo si è schiantato l’anno scorso contro un ulivo”. Uno coi baffi. Io provavo affetto per lei. Sentivo in me un sentimento di accoglienza. E un po’ di noia. Non vedevo l’ora di tornare a casa. (Pausa) O la bidella di Taranto. Mi ha raccontato. Padre autoritario, violento. Faceva le corna alla madre. Geloso, rozzo. Alzava le mani e picchiava la madre e anche lei. Una alla volta oppure tutte e due assieme, così, come capitava. Tutta la giovinezza trascorsa nella cella domestica, sorvegliata dai fratelli. Allora si è sposata. Marito autoritario, violento, che le faceva le corna e quando tornava a casa per farsi perdonare la picchiava. Una notte scappa dal marito con i figli. Chiede la separazione. Lui la cerca per distruggerla. Lavora di notte, tutta la notte, ogni notte, a cucire vestiti. Poi la mattina riposa facendo le pulizie dell’ androne e delle scale del condominio dove abita e nel pomeriggio va a stirare da una ricca signora. Poi dopo cinque anni la salvezza. Una assunzione come bidella alla scuola materna. Mi indica la sua utilitaria seminuova. Fiera mi comunica che le mancano solo due rate ed è pagata tutta. Mi guarda. Piange subito e si scusa. Mi vergogno di essere maschio. Loro mi cercano. Gli piaccio. Ma perché se mi innamoro si trasformano in arpie e mi fanno fuori? Ma perché è andata storta proprio con te che ti amavo per davvero? Dove sei adesso? Piano piano ne verrò fuori. Dicono che ci vorranno sei mesi per elaborare la perdita di lei. Ma visto che la cura la tollero bene, insisterei per 20/24 mesi, per essere sicuro di non avere recidive. (L’uomo prende e guarda una foto) E’ lei. 52 anni. Di Milano. Si occupa di medicina ayurvedica. Capitata qui per caso. Bella. Dolce. Diciotto giorni insieme. Bellissimo. Stavo benissimo. Mi sentivo a casa. La vita aveva ripreso spessore e profondità. Lavorare insieme con le erbe, andare nella macchia mediterranea alla ricerca di erbe rare…Tutte le cose che faccio con piacere da solo erano proprio quelle che lei cercava e amava…incredibile. Bellissimo. Lei si eccitava e mi apprezzava quando le parlavo delle piante…così sul campo interrompiamo i discorsi botanici per intrattenimenti erotici… i tuoi baci… arcani movimenti rotatori e aspiratori che fanno perdere i sensi. Allora se nel letto era un po’ freddina mi mettevo rapido a raccontare della cinarina del carciofo, quell’eteroside presente nelle foglie caulinari…lei capiva il gioco e rideva come una matta…dalla cinarina passavo all’acido caffeico che credevo solo un buon coleretico e invece nel contesto diventava un eccellente afrodisiaco solo a nominarlo. Mi ero dimenticato che fosse così bello vivere. Le ho detto: non partire. Rimani qui. Per sempre. Ti amo.
VOCE REGISTRATA Giornata vuota. Angoscia per assenza. Panico. Compleanno di lei. Ho mandato un quadretto cinese. Risposta euforica: “Non ho parole per dirti la gratitudine per il tuo regalo così bello. Non riesco a parlare per l’emozione. Non riesco a telefonare. Mi sento compresa, accettata, amata. Grazie per essere al mondo”. (Pausa) L’amore. La morte. Come sono vicini. Respira. Non pensare. Andato all’ufficio anagrafe per mio padre. Vogliono fargli pagare l’ ICI anche se è morto da sette anni. Ho osservato gli scaffali con i volumi delle morti. Anch’io finirò in un trafiletto. All’uscita sono andato a prendermi un caffè al bar della piazza. Solo. L’ho gustato con calma proustiana. Quando ho chiesto il conto una persona, della quale ignoro il nome, mi ha salutato con calore e voleva pagare per me, ma il barista ha prontamente rifiutato offrendomelo lui. Anche quel barista, a me assolutamente estraneo, stranamente mi conosce.. Chissà perché la gente mi vuole bene. Anch’io non so perché ti amo. (Pausa) Attesa insopportabile. Come un avvento continuo. Come aspettare Gesù Bambino. Ho bisogno di te. Il fatto è che se tu non mi ami io muoio. Invece che morire è meglio che tu mi ami. E per farmi amare io divento come vuoi. Tu parti e io rimango lì, fermo ad aspettarti, pietrificato dall’angoscia,. Ricreo continuamente la tua immagine, per il bisogno devastante che ho di te. Io sono quello che resta, che attende, che ama, sempre disponibile. Tu sei quella che parte, che va, che abbandona. La cosa che più desidero è che qualcuno mi dica :” Non essere più angosciato. Tu l’hai già perduta.” (Pausa) Poi torni. E il supplizio continua. Tre ore di yoga alla mattina, strane pratiche, inspiri l’acqua dal naso come un elefante…e poi le nevrosi sul cibo: il carboidrato, la proteina, e mangia così e mangia cosà e respira così e respira cosà. Immane fatica a sopportarti. Poi parti e sono perduto. No, era meglio se non ci fossimo mai incontrati. (Pausa) Alla sera siamo andati a mangiare un buon risotto…giornata dedicata a lei…mentre mangia il risotto fa:” Tu cerchi la mamma ma io non sono una mamma.” Oh! Cosa vuol dire? Cerco un po’ di tenerezza. Cazzo ho vissuto 15 anni di solitudine terribile…mi sono aperto…un po’ di tenerezza mi fa piacere. Non per questo cerco la mamma. Eh. Anzi. Direi che sono proprio l’opposto nella vita. Arriva questa qua e fa il processino e…la sentenza: ”Cerchi la mamma ma io non sono una mamma.” Lì mi sono un po’ arrabbiato, le ho fatto presenti delle cose, ma…francamente non gliel’ho perdonata. Le parole sono macigni. Poi quando si parla di cose delicate…io potrei scrivere volumi sulle carenze che vedo in lei, ma…siccome si vuole bene, l’amore copre tutto, no, non si sta lì a far l’analisi psicologica, peraltro sbagliandola… penoso, penoso. (Pausa) L’ho portata da un’amica estetista, che le ha fatto un massaggio. Gratis. Ho aspettato un’ora e mezzo che finisse il massaggio… poi la sera mi dice: ”Sì, perché l’estetista ha sentito che avevo una spalla contratta, un muscolo contratto, eh sì, ero contratta perché è la tensione che mi viene perché tu cerchi la mamma.” Ma che cazzo. Ti porto a fare un massaggio, gratis, un minimo di gratitudine, no? No. Ho la contrattura per colpa tua… probabilmente il fatto che non ho reagito con violenza significa che non stavo tanto bene, una persona sana le avrebbe ficcato le dita negli occhi… (Pausa) Detesto la sua lentezza. Quella difficoltà a carburare che ha al risveglio. Quattro ore di pratiche per partire. Detesto il suo modo di sfuggire il mistero, la mancanza del coraggio di vedere il nulla che ci aspetta, quel suo anestetizzare l’assurdo che siamo con risposte new age del cazzo. Lei crede di conoscermi, di avermi in mano, e io glielo lascio credere. Ma non sa che è entrata in un bel pasticcio.
UOMO (l’uomo chiude con decisione il computer) Ma va a cagare…ma va a cagare…ma quale pasticcio…ma va a cagare…ma fuma, va là, ma fatti un sigaro…chissà poi perché ho smesso…per lei…per amore…l’eroe che smette per amore…ma va a cagare…ma fatti un sigaro… (L’uomo prende un grosso sigaro dal cassetto, lo accende, aspira con voluttà )Ah l’aroma del tabacco…! Nicotina ti amo. E’ un motivo più che sufficiente per continuare ad esistere. Io ho dentro un matto che mi parla e che mi possiede. Uno che crede nelle streghe. Ma matto a tal punto che vuole fare l’amore con la Madonna e pregare con le streghe. (Pausa) Autunno. Mi arriva una strana mail:” Sono di Milano. Faccio il Suo lavoro, ma con piante ayurvediche indiane. Penso di venire al sud dell’Italia l’anno prossimo. Se l’interessa potrei venire a incontrarLa. ”Rispondo subito:” Avrei molto piacere di incontrarLa, anzi per la estate prossima potrei ospitarLa. ”Sento dentro la Voce: è lei! La Voce è Dio che di tanto in tanto mi parla. E’ venuta. Poi io sono andato a Milano. Poi lei è tornata. Ci amavamo. Avevamo il progetto di abitare insieme qui. Poteva andare bene. Ma all’omino che ho dentro la cosa non andava. Mi tormentava. Non sai come andrà a finire….vedrai che i lunghi inverni senza i cinema multisala e senza i teatri milanesi la faranno fuggire…o vuoi offrirle in cambio una seratina seduti al bar del paese a sorseggiare un caffè con calma proustiana? Mio caro, ragioniamo: Tu hai un lavoro. Lei più o meno. Più meno che più. Tu vali di più. Tu hai più soldi. Più proprietà. Siamo franchi, le dai una casa e magari la mantieni, altro che amore, a chi non piacerebbe? E uno come te, dopo nove ore di lavoro dovrebbe fare cento chilometri e portarla al teatro in città per farle vedere Goldoni e tu seduto al suo fianco a sorbirti Goldoni, eh sì a lei piace Goldoni…Eh sì la nostra milanese si potrebbe annoiare in campagna e se si annoia potrebbe lasciarti per un altro che vive in città e la porta a teatro. Se almeno stesse zitto, l’omino… Se stesse zitto. Se almeno esistesse una pillola per eliminarlo. Una pillola americana ad azione selettiva, che senza effetti collaterali faccia fuori solo lui. Ma perché mi ostacola? Lui non ha competenze, lui non ha un corpo. Lui desidera un orgasmo rigorosamente cosmico, l’amore mistico meglio se con la madre divina, insomma i suoi gusti sono quelli lì e vuole che anch’io li segua. Non gli va bene se dormo con una mortale in semplicità, così, spontaneamente, senza pretendere che dopo l’atto si sentano le trombe del giudizio universale ed io ascenda alla destra del Padre. (L’uomo va a sedersi) Io ho dentro un matto. Uno che vive nel continuo infinito presente, che è un mix di passato, presente e futuro tutti assieme e nello stesso posto. A lui non piace lei. Troppo reale, troppo semplice, troppe possibilità che possa andare bene. Lui non mi ha mai permesso di avere un amore italiano. Per lui l’Italia è una sorta di immenso Vaticano dove è proibito fare l’amore. Predilige le sudamericane, specialmente se sono povere diavole in modo che possa essere con loro compassionevole. Sì, lui raggiunge l’orgasmo nell’aiutare chi soffre. Eccezionalmente può tollerare qualche europea a condizione che sia ben sfigata. Lei non è una sfigata.
VOCE REGISTRATA “…ciao…!...volevo salutarti. Sei contenta? E’ un po’ dura, tu non fai fatica però…E’ un po’ dura, tante giornate molto intense…ma tu non fai fatica…no, no, a te piace, lo so…Sei atterrata? Sei nella dimensione tridimensionale?...Beh, voglio dire sei qui tra noi adesso…Bene bene, mi fa molto piacere ehhh io bene sto facendo un bel lavoro interno interiore per vedere tante cose in me…e poi ho visto molta gente in queste serate, l’altra sera sono andato a una festa, ho addirittura ballato mi sono iscritto anche a un corso di tango…ahaheh perché io ho questo rifiuto con il corpo…no…però ho visto che ho ballato anche molto bene…molto disinibito, libero, il corpo si muoveva bene…per cui bene ah ah eh e allora cosa mi racconti? Sì...sì…sì…sì…ah, molto impegnata nel lavoro…allora tra dieci giorni ci vediamo eh, ho piacere, è un momento che siamo tutti e due con molte cose da fare, però è un periodo breve eh, ma è anche bello che sia così, un…ah scusa…anche a te…ciao. ”Boh…scappa sempre. Fredda. Anaffettiva. Perché ha tante cose da fare sempre, un po’ infastidita, però è una settimana che non la chiamo, che non ci sentiamo…probabilmente anche lei non è tanto normale…Insomma un po’ umiliante essere trattato così…quindi mi sono arrabbiato e ho mandato una mail:” Cara per la tua evidente chiusura e disinteresse credo sia opportuno per entrambi interrompere da subito la nostra relazione”…Uno sfogo. Poi rileggendola, una richiesta d’amore, no?...Che lei risponda: ”No! Vieni, Vieni!” Poi mi ha risposto..eh mi dice che si era allontanata perché sentiva un buco energetico …anche se quando è arrivata a casa mi ha subito telefonato, grazie per questa relazione molto importante e preziosa molto bella…tutto perfetto tant’è che ho ordinato pure il letto in puro lattice su sua indicazione, cazzo quanto costano, lattice al cento per cento alto diciotto centimetri, letto matrimoniale tutto in legno senza chiodi dentro perché danno l’energia negativa…tutto come lei voleva…ho preso il lettone per dormire assieme come mi ha indicato, dopo una settimana mi chiama…”No, non sto bene, qua, perché io ho i miei orari e…e adesso mi spiega nella mail: le è venuto un buco energetico dopo una settimana e poi mi spiega molto razionalmente:”Mi sembra che abbiamo incontrato ostacoli che ci impediscono di realizzare un progetto di vita di coppia…” UOMO (l’uomo prende una mail) Eccola qua la sua mail. “Per me la vita è preziosa, penso che siamo fortunatissimi di vivere una vita umana…”eh forse sì, è meglio di quella di un cane…“Faccio tutto perché duri a lungo…”eh eh eh…infatti eh eh eh l’avevo capito…“In maniera di fare le cose che devo fare…”che cosa dovrà mai fare?“Ho capito che a te pesa la disciplina che devo avere per mantenere la mia salute”eh francamente…“Quindi mi sembra giusto che tu non venga , anche se ti stimo molto…”non ti amo, ti stimo “Ho preso tempo prima di prendere la tua stessa decisione ”beh ma per me non era proprio una decisione…era uno sfogo…“Mi sembra oggi la cosa più saggia per prevenire sofferenze tra noi…”Bah io ho già sofferto tanto “Ti auguro tanti benefici e di vivere nella luce. ”Ma guarda… (Pausa)
VOCE REGISTRATA Il cuore nel petto che brucia e il corpo non regge la potenza. Muoio di vita. C’è dentro il cuore la creazione e la distruzione degli universi. Troppo forte, fa male. Sento la fiamma che brucia e la corona di spine che fa uscire il sangue. Muoio per darti la vita. Non sono più io che vivo. Sono tutto. Sono il nulla. Sono il respiro. Ti vedo da sempre. Non sai come sei bella. Ti vedo l’anima eterna, la riconosco. Te la vedo dentro gli occhi, ma come spiegarti? Ti regalo me stesso e tutto quello che ho. Non so più come mi chiamo, non so più chi sono. Che gli Dèi mi ascoltino. Mi prenderò cura di te. Guarirò tutte le tue ferite, sfiderò gli inferi, vincerò il destino. Siediti sul trono, io accovacciato ai tuoi piedi sto bene. Finalmente sono a casa, ho raggiunto la mèta che da sempre cercavo e credevo che non esistesse. Starò lì nell’angolo in silenzio a contemplarti i piedi. In semplicità. Per sempre.
UOMO: Io innamorato di lei e lei non innamorata di me. Lei ha messo sulla bilancina i pro e i contro, allora su questo ti do un punteggio sette, su questo otto, su questo quattro come compatibilità insufficiente, su questo due, su questo zero e allora facciamo il conto, è negativo, chiudiamo la relazione. Per me era diverso. Non stavo lì a vedere i difetti, i pregi…insomma ti amo e l’amore è irrazionale…Io le ho detto “Guarda che mi sono innamorato di te”…lei è stata un bel po’ ambigua su questo…Dopo questo messaggio di chiusura mi sentivo un po’ più libero…una malinconia profonda, ma anche una leggerezza, non dico gioia, però una leggerezza..ah eh eh la leggerezza di evitare di fare magari un decennio con una rompicazzo a fianco. Insomma ho risposto così: (Uomo legge una mail) ” Che bello intendersi finalmente, la tua chiarezza seppur tardiva porta luce e nel leggerti mi sento bene”…beh, ho scritto così ma, …non bene bene, bene rispetto a prima, prima…cazzo un dolore terribile adesso un po’ alleggerito però le ho scritto ”e nel leggerti mi sento bene”…ho un po’ esagerato. Le ho scritto ” Dico chiarezza tardiva perché avevo già preso impegni, e comprato il letto senza ferro, e il materasso in puro lattice come mi avevi indicato…” cazzo costano eh! Se me lo diceva prima…e poi qua ho fatto…boh non so perché l’ho fatto, però l’ho fatto e gliel’ho scritto: “Ti ho mandato dei fiori per ringraziarti per quanto mi hai donato con la tua persona, per onorare quello che è successo tra noi e per augurarti tutto il bene che meriti.” Ma perché no, ma perché no? Ma che stia bene. Perché no?
VOCE REGISTRATA E’ una gran bastarda quella donna, una troia disgraziata. Porca bestia. Che stronza. Che poveraccia. Mi piace insultarla. Bastarda. E’ veramente piacevole. Bastarda. Bastaaaarda! Che bello, come se c’è uno dentro di me…cazzo la personalità multipla mi sta venendo, forse ho un demone in corpo…bastaaaarda vedi che anche la voce un po’ cambia bastaaaarda eh eh eh eh però è davvero liberatorio, lo so lo so è depressione dinamica, la rabbia lo so lo so nell’intimo profondo sono accordato con lei perché la rispetto, lei è quella che è, ha le sue ferite BASTAAAAARDAAAA, eh eh insomma dobbiamo essere civili BASTAAAARDAAAAAA eh cosa dobbiamo fare le cose capitano non è colpa di nessuno… MA VA A CAGAREEEE. (Pausa) E’ finita. Soffro, ma sono ancora vivo. Che batosta. Ma finalmente ho capito. E’ una psicopatica. Sì. Ho trovato la diagnosi in internet, in un sito di psicologia francese. Il profilo corrisponde in tutto alla perfezione, non c’è dubbio. E’ una narcisista perversa. (Uomo prende alcuni fogli) Gliel’ho anche scritto. Ecco qua la mail :“Cara ho finalmente compreso tutta la negatività che mi avevi buttato addosso cerchi la mamma etc. dipendevano dal fatto che ti sentivi smascherata, problemi tuoi che proietti su di me. Sono rimasto impressionato nel ritrovarmi vittima di quanto segue, in parte consolato perché ho visto che persone assolutamente sane ci possono cascare e in parte sollevato perché mi sono emancipato da uno stato d’animo confuso e perplesso, perché ho capito qualcosa in più di quanto accaduto. Non sei malvagia, hai pesanti tratti di perversione narcisistica. E’ una diagnosi precisa. Tutto corrisponde nei dettagli, nelle frasi-tipo, nello sviluppo del processo. Corrisponde fino a farmi venire la pelle d’oca. Dalla tua torre d’avorio puoi con calma leggere.
VOCE REGISTRATA “Il narcisista perverso. L’espressione narcisista perverso è utilizzato in psicopatologia per designare l’individuo che presenta una personalità caratterizzata da un estremo narcisismo e da tratti di perversione morale. Il narcisista perverso non prova alcun rispetto per gli altri, che considera solo come oggetti utili per il suo bisogno di potere e di autorità. Fa promesse che non manterrà mai, sapendo che le promesse impegnano solo quelli che vi credono. Sorpreso in flagrante delitto di menzogna, è capace di negare con un aplomb fuori del comune. Sa perfettamente e ferocemente difendere i suoi interessi, dei quali ha sempre una visione molto chiara. Il narcisista perverso è incapace di amare gli altri. E’ incapace di alcuna umanità, di alcun sentimento umano, di alcun affetto. E’ freddo, calcolatore, totalmente indifferente alla sofferenza altrui. Il narcisista perverso non è mai sincero, mente sempre, più spesso effettua delle sensibili falsificazioni della verità che però non si possono veramente qualificare come menzogne. Il narcisista perverso è un commediante nato, le sue menzogne sono diventate in lui una seconda natura . Le sue caratteristiche principali possono essere così sintetizzate:Assenza di valori morali: Egoismo Egocentrismo Menzogna Mitomania Finzione Sadismo Paranoia. SI’ E’ PROPRIO LEI !
Distruggere e negare l’altro Seduzione Dissimulazione Mimetismo Principio di autorità SI E’ LEI PORCA BESTIA, CORRISPONDE TUTTO LEGGI …LEGGI Ama bloccare qualunque discussione con qualche frase definitiva utilizzando il principio di autorità: “ Non posso discutere con te adesso, vedi bene che sono occupata ”INFATTI DICEVA SEMPRE COSI’.
UOMO (in piedi) Era veramente una persona strana questa signora…un po’ multipla…Vede un fuoristrada enorme, nero, lucente: “Che bello! Come mi piacerebbe!” Un fuoristrada!! E poi a casa sua bisognava usare una goccia appena di detersivo, sennò si inquinavano i mari e gli oceani…e poi le piaceva il fuoristrada nero…molto strano…in società si muoveva bene, carina, elegante, cordiale, come quella volta che ha comprato il pollo, cordiale con il macellaio, carina….e per 30 anni faceva yoga e lavorava in una multinazionale del petrolchimico! Del petrolchimico! Con tutte le sue menate su come respirare, su come camminare, sul fumo…e poi lavora al petrolchimico!! Molto strano. Una sera ho visto che chiudeva il coperchio del water…diceva che in casa ci sono delle divinità invisibili e benefiche, li chiamava i Deva domestici, e se non chiudi il coperchio scappano nel cesso…boh…e se sono così benefici perché appena possono scappano nel cesso…? Un giorno mi ha detto che quando si muore permane un corpo eterico e tu puoi credere di essere ancora vivo e invece sei morto…per sapere se sei vivo o no devi andare davanti a una luce, se fai l’ombra sei vivo, se non la fai sei morto…quella è la prova…Veramente strano. Più personaggi che convivono. Chiaro. C’era un personaggio che mi amava. E uno che mi detestava. Facevo quello che lei mi diceva. Compra il letto con il materasso in lattice, e senza chiodi. E io compravo. Mio dio, quanto costano i materassi in lattice! Metti i caloriferi. E io li mettevo. 5.000 euro. Prendi questa tisana. E io la prendevo. Dominante. Manipolatrice. Ma poi anche timida, riservata, fragile, dolcissima. Leggeva sempre. Troppo. Tre, quattro ore al giorno. Un’ora al giorno posso capire. A meno che lo fai di lavoro… Ha letto tutto Proust due volte ! Non è normale. Si era portata un libro di un autore giapponese, “Un amore insensato”, sembrava il titolo della nostra storia, gliel’ho anche detto…beh il libro non le piaceva, era rimasta delusa, ma lo leggeva…non l’ha mollato il libro, anche se non le piaceva leggerlo…dipendente, come io col sigaro… C’è qualcosa che non va. Ma dove trovi il tempo per vivere, per lavorare, se leggi sempre? Ho perso la testa per una pazza. Sì, non c’è dubbio. Una personalità multipla. In quel corpo albergano diverse identità. Forse la personalità multipla è una malattia contagiosa, mia madre mi ha infettato e io come portatore sano ho contagiato lei.…La mamma dov’è?... Ah è qui.
VOCE REGISTRATA “La mamma faceva delle cose …si metteva a parlare con una voce da uomo, anzi più uomini…c’erano tanti personaggi che la abitavano…mi ricordo…Bacco…Il dominante. Quello che si manifesta di più. Voce da uomo in corpo di donna. Occhi da maschio dentro la madre. Luogo di origine medio oriente. Lui non è vegetariano come il corpo che lo ospita. A lui piace il pollo. Io lo chiamo: “Bacco!” e lui ulula:” Poooooollo Poooooollo Poooooollo”, così glielo cucino alla diavola col rosmarino e lo nutro come un cane domestico. Peccato che non ha un corpo, se non fosse dentro mia madre mi piacerebbe legarlo al guinzaglio per addomesticarlo. Gli sono simpatico, spesso si manifesta per avere la mia compagnia. Mi hanno detto che non va bene. Non bisogna parlare con lui. Troppetto…Inconfondibile. Il Mattacchione. Mi piaceva ascoltarlo. Mi raccontava storie dettagliate del Gatto Mammone, della Veggente di Noto…E Pippazzo…! Il ragazzino. Io avevo sedici anni, lui intorno ai dodici. La sua passione era scendere nel limbo, per andare a infastidire i letterati. Gente coltissima con lunghissime barbe canute che leggevano per l’eternità seduti su grandi massi tondi di granito. Allora Pippazzo gli volava addosso per infastidirli e loro si arrabbiavano…e Pippazzo cantava con voce da uomo:” Come un ragazzo, capelli giù…”.Aimbu Bambino nigeriano. Principe secondogenito ucciso in un rito sacrificale. Mi annoiava ascoltarlo. Lo spirito muto. Taciturno e violento. Labbra contratte. Una notte mentre viaggiavamo alla periferia di Milano si è tolta le scarpe ha aperto la portiera dell’auto e ha cominciato a camminare ai bordi della strada ad occhi chiusi. Io e mio padre seguivamo a qualche metro, sperando che mia madre ritornasse in sé, mentre altre macchine si fermavano scambiandola per una prostituta. Dopo due ore e dieci chilometri è ritornata in sé. L’abbiamo raccolta con le vesciche ai piedi.
UOMO. Mia madre. L’ho amata molto e la amo ancora. La onoro. Ora non c’è più. E’ morta. Poveretta. Ha fatto anche lei quello che ha potuto. (Pausa) Certo che io da piccolo ho preso paura. Avevo dentro un immenso “NO” che ho dovuto ingoiare. Ho dovuto fare del mio meglio per diventare ordinato, responsabile, protettivo. Invece avrei voluto urlare la mia paura, il mio bisogno di lei…(Pausa) Perché tanta sofferenza? Perché le cose sono andate storte?Aveva ragione l’Odissea. Le Sirene sedendo in un bel prato/ mandano un canto dalle argute labbra Che attira il passegger/ ma non lontano D’ossa e di umani putrefatti corpi/ e di pelli marcite Un monte s’alza…Tu veloce oltrepassa…Tu veloce oltrepassa…la sapevano lunga…tu veloce oltrepassa…non dimenticarti di come stanno le cose, vai lì, in quella cosa che sta dietro la donna, guarda e veloce oltrepassa…
VOCE REGISTRATA Ho equivocato e mi sono innamorato di Lei. Credevo che era la dea guaritrice. La madre divina. Un grande abbraccio che ti tiene stretto e tu ti senti a casa. La grande consolatrice del penoso passato. Ma lei è una mortale, non è interessata e non potrebbe sfidare le leggi del tempo per essere là, con me, quando ne avevo davvero bisogno. Adesso è tardi. Occulto ai tuoi occhi l’antica sofferenza e mi intrattengo con te nelle ordinarie contingenze, nei pettegolezzi della spiritualità, nei prevedibili giochi, nelle banali attestazioni di affetto, nel superficiale esistere, mentre orfano scendo nella voragine, giù fino al lago di dolore, per contemplare i relitti che galleggiano nel silenzio. Nessun uomo, nessun animale, nessun dio. Là è il mio posto.
UOMO (Riprende in mano alcune foto,legge) “Caro Kranz…( UOMO: eh eh, Kranz…mica male come pseudonimo)…ero un po’ triste, sono stata sulla chat a gironzolare, mi sono stizzita perché non c’eri…poi ho letto i tuoi vecchi messaggi…mi sa che devi essere una persona speciale. Ciao, Gina”. Non mi ricordo più chi sei Gina, ma chiunque tu sia sarai consolata. (Buio)