Amici mi hanno chiesto quanto attraverso la scrittura autobiografica sia riuscito a rischiarare zone oscure della mia vita e quali; se la scrittura sia riuscita a farmi compensare occasioni perse; se mi ha fatto meditare sugli errori e se ho saputo chiedere perdono; quali vizi capitali ho trasceso e quali virtù ho saputo conquistare; e per finire in che cosa sono meglio di prima dopo aver scritto la mia storia.
Domande che un po’ evocano lo schema dell’esame di coscienza della confessione sacramentale cattolica. Non comprendendo se gli amici facessero gli spiritosi o sul serio ho comunque risposto:Luce? Tenebre? Rischiarare? A mezz’ombra vegeto meglio.Sto alla larga da valzer compensatori e talvolta ringrazio le occasioni perse.La storia insegna che chi si impegna nel conquistare virtù è pericoloso per tutti e che le sanzioni fanno sovente meglio del perdono.Il mio vizio capitale è stato lo sforzo personale per essere virtuoso, ma ho poi realizzato che “migliori di prima” sono solo i computers e le lavastoviglie ultimo modello.