I concetti di Deus sive Natura, "Dio ossia la Natura" e della Causa sui, (la Natura) "causa di sé", ci potrebbero far concludere che Dio è niente di più della natura e si azzera in essa. Il punto è che il Deus sive Natura è concetto più complesso e la causa sui questione più problematica[1]. Differenti interpretazioni dei due concetti generano differenti panteismi.
Dio ossia la Natura potrebbe, in effetti, significare che la natura è costituita e mossa da una intrinseca ulteriorità. In fondo un po’ tutta la storia dell’arte rendiconta questa ulteriorità misteriosa, permeante la prossimità, che le arti tentano di scovare e oggettivare. Così anche la religiosità popolare che, da sempre e a ogni latitudine, di fronte al vivere e al morire intercetta istintivamente un oltre.
Si può discutere se questa ulteriorità, questa trascendenza intrinseca all’immanente, sia funzionamento necessario e impersonale o derivi da una libera volontà superiore, l’importante è coglierla.
Se le cose stanno così Deus sive Natura e causa sui più che conclusioni di indagine ne sono l’inizio.
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1 Una causa preesiste all’effetto che produce e l’effetto viene a esistere a seguito della causa, ma nella causa sui causa ed effetto vanno invece a coincidere, con la spiazzante, controintuitiva, conseguenza che l’effetto in sé inesistente (in quanto effetto) è nel contempo preesistente (in quanto causa, di sé). Se fossimo in piena Scolastica medievale questa contraddizione logica ci porterebbe a concludere che la natura non potendo essere causa di sé è creata da una soprannaturale causa altra. Visto che non siamo nel medioevo possiamo invece ipotizzare che la legge lineare di causa effetto, sia inadeguata per comprendere la causa sui. Causa di sé che segue moti circolari non cronologici e neppure spaziali, dimensioni atemporali e non locali che evocano dimensioni quantistiche.