BLOG DI BRUNO VERGANI

Radiografie appese a un filo, condivisione di un percorso artistico

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Martedì, 24 Agosto 2010 17:23

Padre

Scritto da  Bruno Vergani

 

I miei due i miei figli sono diventati maturi tre anni fa, era scritto sul diploma del liceo che erano maturi.  A loro è andata meglio di me;  mio padre era ricco di cuore ma povero di denari e a quindici anni sono andato a lavorare vicino a dove abitavo, nel profondo nord. Il primo giorno di lavoro mi hanno battezzato, mi hanno cambiato nome, mi hanno chiamato “Cudiu” che in brianzolo vuol dire “porco dio”. “Cudiu ven kì! Caneda de veder descantes!”  che vuol dire: “Porco dio vieni qui, cannetta di vetro sbrigati”. Cannetta di vetro sono i fannulloni che non possono piegare la schiena.  Finito il primo giorno di lavoro mio padre e mia madre mi hanno chiesto:  “Com’è andata?” E io: (col magone)  “bene...”  Mica potevo dirgli che mi avevano cambiato nome e mi chiamavo Cudiu. E così sono andato avanti per  anni, lavorando di giorno e frequentando la scuola serale. No. Mai e poi mai permetterò che i miei figli soffrano così. Grazie a me loro hanno potuto fare il liceo, anzi il liceo classico, col loro nome. Ieri mio figlio doveva laurearsi, ma è rimasto indietro. Ha fatto metà degli esami. Mi ha spiegato che non si trovava nell’ambiente giusto, ma ora cambierà università, perderà qualche credito e costerà di più, ma dice che con solo due anni di ritardo prenderà la laurea triennale. Se tutto va bene in cinque anni farà la laurea triennale. Ho speso un sacco di soldi per il divorzio e la ex moglie come contributo per gli studi dei ragazzi ha dato zero, letteralmente zero. Ho detto ai figli che sono in difficoltà e che quindi devono studiare perché non potrò mantenerli a vita. Suona il telefono Drin... e sento:  “Sei bigolo. Moralmente bigolo”.Era la ex moglie, la madre. Sei bigolo...? Lei è sud americana voleva dire: “Sei piccolo, moralmente piccolo”. Forse ha ragione lei, lo dice anche il Codice che sono bigolo:“L’obbligo dei genitori di mantenere i figli, ex art. 147 e 148 Codice Civile, sussiste per il solo fatto di averli generati...”... Per il solo fatto di averli generati... “... E prescinde da specifica domanda; tale obbligo non cessa automaticamente con la maggiore età od oltre un dato limite della stessa , ma si protrae sino a quando il figlio abbia raggiunto una propria dipendenza economica."Eh si è obbligatorio e si protrae in automatico.... si protrae.... si protrae... si protrae... Fine pena mai? E poi se smetto di pagare di pagare i ragazzi potrebbero smarrirsi, cadere in depressione...  Uno psicoterapeuta mi aveva detto:“Quanto a suo  figlio, mi pare che oggi sia "normale" il ritardo che ha. Lo incoraggi, gli dica "bravo", senza ma e senza però. Non è per nulla facile vivere nella sua generazione. Noi padri possiamo dare solo due cose ai nostri figli: festa gioiosa e conferma incondizionata. Ogni critica che posiamo fare su di loro, i nostri figli se la sono già fatta. Lo incoraggi. Me lo saluti con una bella pacca sulla spalla.”La pacca sulla spalla non glie l’ho data però ho lavato la mia auto, che siccome sono qui in vacanza stanno usando loro, ho buttato via quattro bottiglie di birra vuote; tre sotto il sedile ed una nella tasca della portiera di guida. L’altra settimana ne avevo buttate sei. Birra Corona, la più cara. Ho rifatto anche la frizione. Il meccanico ha sentenziato che qualcuno mentre guida tiene un po’ schiacciato il pedale e così si è bruciata. Forse hanno ragione gli amici, quelli che non hanno avuto figli ma danno consigli ai padri: bisogna essere severi, saper dire di no, metterli in riga. Tutto il ’68 da buttare nella spazzatura. Tutte minchiate contestare la figura del padre padrone... Dovrei fare il vigile urbano che sanziona severo anche le stupidaggini. No. Non non ce la faccio a fare il severo, non mi piacciono i vigili urbani, preferisco immolarmi. Mia figlia è rimasta anche lei indietro... Ha ragione: dalla campagna si è trovata in una città ricca di cultura. La notte va con gli anarchici a strappare i manifesti del PDL . Mi ha detto che la Digos è venuta a prendere uno che abitava con lei... E certo è difficile dare gli esami in quelle condizioni... E poi ogni critica che possiamo fare sui nostri figli se la sono già fatta, vanno incoraggiati con una bella pacca sulla spalla e bonifici per le tasse universitarie e ricariche delle carte di credito. Sulla tomba di mio padre al posto della fotografia ho messo un pianta grassa. Forse meglio una pianta di una faccia. Il custode del cimitero ha spruzzato il diserbante e l’ha seccata. Non cade foglia che dio non voglia: era scritto nel libro dell’esistenza che la pianta doveva morire. Perché opporsi al destino? Io Sto fermo e aspetto. E se mi ammalo proprio per questo? Uno dio straniero mi dice: “Attento a te, se non pensi alla tua realizzazione di uomo ti scoppierà un rene...” Però a me viene proprio spontaneo accettare le circostanze esattamente così come sono, cos'altro posso fare se non accettare la realtà così com’è? Perché dovrei cambiarla?Ieri mio figlio ha tamponato uno; duemila euro di danni, dieci giorni senza auto. Gli ho detto che da subito dovrà andare a lavorare per pagarsi gli studi. Io gli darò la metà di quello che necessita per ancora un anno, al massimo un anno e mezzo. Mi ha risposto con frasi corte, poi con sillabe di vaga approvazione, almeno così mi sembrava. Quando è andato via mi si è gonfiata la pancia... gonfia, sempre più gonfia. Le viscere emettevano gorgoglii che si sentivano anche ad una certa distanza, oltre i quattro metri dalla pancia. Poi diarrea acuta e stanchezza, poi attacco di sinusite dolorosissima... sarà l’umido, il caldo umido di agosto, o un qualche virus? Sono stati gli spiriti spiriti delle regioni celesti che mi hanno fatto venire la diarrea perché sono egoista? Perché voglio pensare a me invece che agli altri?O forse un dio straniero mi fa ammalare il corpo perché devo smetterla di accudire il prossimo per pensare a me stesso? Quando il  fornaio tira fuori il pane dal forno per mantenere la famiglia forse il nostro Dio lo applaude, perché fa tutti i giorni il suo dovere, perché in semplicità obbedisce alle circostanze. Perché mai un dio straniero si vuole intromettere? Da che parte è arrivato? Come si permette? Chi è?

Ultima modifica il Sabato, 29 Ottobre 2011 00:00

1 commento

  • Link al commento  Augusto Cavadi Martedì, 24 Agosto 2010 23:20 inviato da Augusto Cavadi

    Caro Bruno, sono stato molto toccato da questa tua'confessione' pubblica. Io ho scelto di non avere figli per tante ragioni, ma una di queste è stata la paura di non essere all'altezza di educarli. Come non lo è stato mio padre nei miei confronti, come non lo era stato suo padre nei suoi confronti..."Figli piccoli, guai piccoli; figli grandi, guai grandi" dice un proverbio della mia Sicilia. La sentenza della corte costituzionale cui ti riferisce la conoscevo e mi aveva già lasciato perplesso: io la intenderei nel senso'minimale' che si deve dare ai figli il necessario per vivere, non anche il superfluo. E non credo sia solo egoismo, per quanto legittimo: è anche altruismo, impulso a far sì che l'altro sia indotto a rendersi autonomo.
    Direi a te ciò che Freud disse a una madre che gli aveva chiesto consigli: "Non si preoccupi, Signora. Resti serena: tanto, qualsiasi cosa farà con i suoi figli, sarà sbagliata".

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