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"Tutto è in Dio" è ben diverso da "Dio è in tutte le cose". C'è una dimensione irriducibile all'esistente noto. Non so che ne pensi Mancuso, ma il biblico "io sono ciò che sono", traducibile anche al futuro "io sarò ciò che sarò" implica un'indeterminazione definitiva (?), finché vivremo. Mettiamoci il cuore in pace. Del resto, è solo quell'indeterminazione che nutre la nostra speranza.