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“ Caro Armando, in effetti Abelardo (1079 – 1142) vedeva gli universali generati dall’umano pensiero razionale che, nell’osservare l’esistente, coglieva ed estraeva categorie che accomunano gli enti, dando così a tali categorie sussistenza autonoma (ipostatizzazione). Per Abelardo è dunque l’intelletto umano che fa gli universali estraendoli e astraendoli dalla molteplice ed eterogenea realtà del mondo, per codificarli in insiemi di "verità" condivise. Dunque Abelardo un nominalista? Per Jung non del tutto, facendo riferimento alla percezione a priori di Kant, che coglie immediatamente forme anche non tangibili di realtà, Jung interpreta la concezione di Abelardo un primo tentativo di sintesi tra realismo e nominalismo che ha anticipato la modernità. Per Jung, Abelardo ha attuato questa sintesi attraverso un processo psicologico più che razionale, anche se la psicologia come noi la intendiamo non esisteva ancora. ”