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“ certo, la singolarità del pensiero cristiano è evidente, come è evidente che la filosofia occidentale, che ne è derivata o che ne è stata ispirata, non ha preso sul serio il concetto di "divenire", valido sia per l'uomo che per Dio. "Divenire" che per l'uomo implica il maturare progressivamente anche (soprattutto?) con l'errore (l'errare, l'andare qua e là, a tentoni, sperando di non sbattere la testa) e la sofferenza che ne deriva e che per Dio - se c'è ed è Dio - implica l'assumere su di sè la responsabilità prima di quell'errare e di quella sofferenza nella promessa di una buona riuscita - per sè e per tutte le sue creature - tutta da costruire insieme. ”