Segnala il commento come inappropriato
“ La Bioetica, una delle discipline filosofiche che dovrebbe regolamentare l'asettico sviluppo delle biotecnologie, è di per sé portatrice di contraddizioni, proprio perché influenzata da mille "narrazioni". Discutiamo del "fine vita" o di "vita prima della nascita" per es. senza concordare sul significato di vita, parliamo di animalismo in senso lato, usufruendo di buon grado delle tecnologie che questa vita l'allungano a discapito di altre vite servite a mettere a punto procedimenti tecnologici impensabili fino a qualche anno fa. Se pensiamo come si è arrivati ai traguardi biotecnologici della chirurgia (trapianti e/o ricostruzioni di interi organi o parti di essi), o agli strumenti farmacologici che consentono agli umani di vivere meglio e più a lungo senza porci la domanda: a discapito di chi abbiamo ottenuto questi risultati? Sono più di cinquanta anni che Barnard (il mago dei trapianti- sic!) ha trapiantato un cuore vivo (malato) con uno vivo (sano) e nessuno (o quasi) si è mai chiesto come ci si è arrivati e perché è stato fatto in Sud Africa al tempo dell'apharteid e non nella civile Inghilterra o Francia o negli stessi USA! La Bioetica dovrebbe dipanare questi quesiti anziché disquisire solo se tenere in vita una vita vegetativa o meno o far nascere sempre e comunque una nuova vita. Questa è la grande contraddizione della Bioetica. ”