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Mi piace la definizione di Bruno, prima o poi la ruberò: siamo anfibi e attraversiamo sia la materia che lo spirito. Mi piace che ci si anche un'alternanza, come un nuotare, prima una bracciata e poi l'altra... che poi è come l'alternarsi veglia-sonno: certe volte penso che addormentarsi sia un po' come nuotare in una dimensione non materiale, appunto spirituale, dove riprendo un momentaneo contatto con la mia origine... poi mi sveglio e sono di nuovo immerso nella materia..questo alternarsi ritmico, come altri (giorno e notte, ispirazione ed espirazione etc) mi sa di un dinamismo vitale che avrà un significato più profondo di quello che appare