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Premetto che nel mio piccolo ho seguito la via che ipotizzi come più logica: sono uscito dalla Chiesa cattolica con gradualità e serenità al punto da non nutrire verso di essa nessun risentimento ed anzi da coltivare amicizia e affetto nei confronti di chi ha deciso di restarvi per cambiarla. Ciò premesso devo riconoscere che chi è rimasto con atteggiamento riformatore potrebbe essere stato:
a) più generoso di me nel faticare a restituire alla Chiesa il dono del vangelo, comunque ricevuto, sia pur infiocchettato da stupidaggini e stronzaggini;
b) più furbo di me perché se un teologo che si dichiara laico dice le stesse cose di un teologo che si dichiara cattolico (Kung, Mancuso...) trova un'eco molto minore: si dà per scontato che debba avere certe opinioni critiche e muovere certe contestazioni.