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“ Luigi Amicone nell’articolo «don Giussani e il cristianesimo che incendia» (Settimanale “Tempi” 21-2- 2015) riporta di un medico tedesco che visitò Giussani prescrivendogli di tacere, e lui “Tacere? «Ma la mitraglia non la mollo»”.
Amicone interpreta tale “mitraglia” come atto affettivo.
Vedo due incongruenze,
la prima comica:
due pesi e due misure in chi rifiuta il silenzio dopo averlo imposto sistematicamente come regola a numerosi altri,
la seconda tragica:
«Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!». Siccome quello che esce sono le parole risulta un po' aggressivo e paranoico far uscire proiettili a raffica. ”