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“ Leggo con piacere che papa Francesco nella recente diagnosi delle «malattie» della Curia ha enucleato tra le patologie il «complesso degli Eletti» direttamente correlato al narcisismo.
Annoto conformità d'Ordinamento tra le 15 ammonizioni di Francesco alla Curia e i 21 capi di imputazione del Pubblico Ministero al “Processo Maugeri”, quello che vede tra i 17 rinviati a giudizio per corruzione e associazione a delinquere i memores domini Formigoni e Perego oltre a altri ciellini.
Lo stile di Francesco è differente da quello dei P.M. come pure il merito: il Papa sentenzia mentre lo Stato processa, nel caso di specie, presunti innocenti. Eppure l’analogia tra i due ordinamenti è tale da considerarsi al limite del plagio per usurpazione della paternità dell'opera al punto da meritare parallela estrapolazione:
FRANCESCO: la malattia del ricco stolto del Vangelo che pensava di vivere eternamente, e anche di coloro che si trasformano in padroni e si sentono superiori a tutti e non al servizio di tutti. Essa deriva spesso dalla patologia del potere, dal “complesso degli Eletti”, dal narcisismo che guarda appassionatamente la propria immagine e non vede l’immagine di Dio impressa sul volto degli altri, specialmente dei più deboli e bisognosi.
P.M.: si accordavano […] affinché corrispondessero negli anni ingenti somme di denaro, per un complessivo importo di oltre 61 milioni di Euro, agli intermediari Simone e Daccò e, per il loro tramite, a Formigoni per il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio ed in particolare per l’adozione, in violazione della legge, di provvedimenti amministrativi della Giunta della Regione Lombardia, presieduta da Formigoni, diretti a trasferire ingenti risorse pubbliche e […] a procurare alla Fondazione Salvatore Maugeri indebiti vantaggi.
FRANCESCO: è pericoloso perdere la sensibilità umana necessaria per farci piangere con coloro che piangono e gioire con coloro che gioiscono! È la malattia di coloro che perdono “i sentimenti di Gesu” perché il loro cuore, con il passare del tempo, si indurisce e diventa incapace di amare incondizionatamente il Padre e il prossimo. Essere cristiano, infatti, significa avere gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, sentimenti di umiltà e di donazione, di distacco e di generosità». […] La malattia della rivalità e della vanagloria: quando l’apparenza, i colori delle vesti e le insegne di onorificenza diventano l’obiettivo primario della vita, dimenticando le parole di San Paolo: «non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri». […] La malattia di divinizzare i capi: è la malattia di coloro che corteggiano i Superiori, sperando di ottenere la loro benevolenza. Sono vittime del carrierismo e dell’opportunismo, onorano le persone e non Dio. Sono persone che vivono il servizio pensando unicamente a ciò che devono ottenere e non a quello che devono dare. Persone meschine, infelici e ispirate solo dal proprio fatale egoismo.
P.M.: Perego Alberto, persona di fiducia di Formigoni e convivente dello stesso nell’ambito della associazione religiosa dei memores domini, teneva rapporti con Daccò anche nell’interesse di Formigoni e si prestava a sottoscrivere fittizi contratti di noleggio di imbarcazioni e a comparire quale acquirente di una villa in Sardegna, al fine di occultare parte delle utilità procurate a sé e a Formigoni, e riceveva inoltre in diverse occasioni, nell’interesse proprio e di Formigoni, somme di denaro in contante da parte di Daccò.
FRANCESCO : la malattia dell’indifferenza verso gli altri: quando ognuno pensa solo a se stesso e perde la sincerità e il calore dei rapporti umani. Quando il più esperto non mette la sua conoscenza al servizio dei colleghi meno esperti. Quando si viene a conoscenza di qualcosa e la si tiene per sé invece di condividerla positivamente con gli altri […] La malattia dell’accumulare: quando l’apostolo cerca di colmare un vuoto esistenziale nel suo cuore accumulando beni materiali, non per necessità, ma solo per sentirsi al sicuro. In realtà, nulla di materiale potremo portare con noi perché “il sudario non ha tasche” e tutti i nostri tesori terreni - anche se sono regali - non potranno mai riempire quel vuoto, anzi lo renderanno sempre più esigente e più profondo. A queste persone il Signore ripete: “Tu dici: sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo ... Sii dunque zelante e convertiti”. […] La malattia dei circoli chiusi: dove l’appartenenza al gruppetto diventa più forte di quella al Corpo e, in alcune situazioni, a Cristo stesso.
P.M.: Si associavano tra loro […] al fine di commettere plurimi delitti di corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai doveri di ufficio , frode fiscale, trasferimento fraudolento di valori, appropriazione indebita pluriaggravata […] riciclaggio e reimpiego di denari di provenienza illecita, attraverso una collaudata e stabile organizzazione interna. ”