Segnala il commento come inappropriato

Roberto de Mattei su Il Foglio interviene includendo CL e la sua autoreferenziale cristologia esperienziale fra le cause del crollo della fede nella Chiesa negli ultimi decenni; mons. Luigi Negri, don Francesco Ventorino e il prof. Massimo Borghesi, rispondono contestandolo.
Tutto sommato de Mattei e CL sono semplicemente diversi, tutto qui, mera faccenda di pluralità di vedute fisiologicamente sane in qualsiasi società, più problematiche nella Istituzione ecclesiastica.
Non mi sembra proprio, come afferma de Mattei, che CL abbia contribuito all’inaridimento della fede nella Chiesa odierna, tutt’altro, eppure nel merito la descrizione che de Mattei illustra della cristologia giussaniana la considero corretta e difficilmente contestabile. Lo affermo con approccio poco teologico e molto esistenziale osservando la mia storia: da monaco ciellino a agnostico in poche ore. Non poteva essere altrimenti, l’identificazione di Cristo-Dio con l’esperienza ciellina era tale che, in perfetta coerenza con me stesso e onorando l’insegnamento di Giussani, non credendo più a CL non potevo più credere neppure a Dio.