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“ Cari sig. Vergani, nel leggere questo articoo (di cui non condivido una parsola), qualche considerazione è d'òbbligo. Specialmente, è fuori luogo parlare di "intrupamenti" laddove non ce ne sono, visto che Don Giussani non ha mai costretto nessuno ma ha offerto a tutti le ragioni per cui è dentro la Chiesa Cattolica ch la pienezza della Presenza di Cristo si trova, è riconoscibile. Ed è solo da questo che un vero ecumenismo è possibile, tanto è vero che noi si dialoga con TUTTI, con gli ebrei, i laici, gli islamici. E queste ragioni non le ha "inventate" lui, le ha tratte non solo dalla tradizione, ma dal Vangelo e dalla dinamica con cui,nel Vangelo, sono descritti gli incontri che faceva lo stesso Cristo. Mi riferisco alla categoria che lui chiama "avvenimento". . INoltre, vorrei proprio sapere cosa intenda lei per "libertà" e da dave prenda la contrapposizione tra tradizione (quei 2000 anni di cui si è "liberato") e "libertà", quella libertà di cui lei dice di godere da quando ha lasciato i Memores Domini. Infine, mi spiace dirlo, rispetto ma non condivido l'uso che lei fa della parola "sanità", visto che di malati da queste parti non ne conosco. Tornando al concettto di "libertà", mi pare che lei lo confonda con "libertà di fare ciò che voglio" (a patto che non leda lo stato, o quello che il Giuss - sulla scorta della tanto odiata da lei "tradizione" e del Vangelo - chiama POTERE). Allora, sono costretto a ricordarle che TUTTE le principali dittature o sistemi di potere novecentesche sono nate proprio dal RIFIUTO dell'uomo, dal RIGETTO dell'uomo ad ammettere che non è lui che decide NULLA della sua vita. Per cui, ultimamente, nulla di buono può venire da questo rifiuto, nè dalla sua INESISTENTE contrapposizione tra tradizione e Vangelo. Nè tantomeno dal cicaleccio moralista di cui ogni tanto si sente il rumore, secondo cui ci si scandalilzza perchè Cristo ha scelto (o meglio: FONDATO) un'istituzione come la Chiesa, luogo fatto di Santi e peccatori, per continuare la Sua Presenza qui sulla terra. Non sarebbe male se, oltre agli ORRORI teologici di certi preti sessantottini, riprendesse in mano un vecchio e bellissimo romanzo che insiste su tema della libertà e che per questo il Giuss ci consigliava: CON QUALE AUTORITA', di Robert Hugh Benson.
La saluto con amicizia ”