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Ho partecipato allo spettacolo. Musica libera e coraggiosa, voce narrante enfatica ma non indisponente in quanto non impostata ma conseguenza del flusso generato dal testo.
Nel merito del testo le due cosmogonie mi sono apparse amiche, uno scostamento - quasi un confronto tra Nietzsche e Schopenhauer - che produce domande ma non cortocircuiti. La domanda รจ: " Morire a occhi chiusi fondendosi all'Assoluto o morire a occhi aperti da eroe? Fondersi nell'immenso o sfidarlo?"
Ma alla fine la sfida di Ovidio epiloga in fusione come nei Veda.