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Caro Mario, a proposito di schifo in quegli ambienti gira l’espressione: «Io sono una merda ma Dio mi ama (attraverso il segno sacramentale della compagnia che mi ha prescelto tra mille e alla quale appartengo)». Un arguto osservatore annotava che, se così fosse, Iddio amerebbe la merda.
Tuttavia, oltre a enucleare la comica assurdità di tale visione con connesse divinità coprofile, utile chiedersi come e perché ci si è infognati dentro. Quando ingenui presupposti di affidabilità hanno esito negativo è meglio emanciparsi da presunzioni di inintenzionalita personale, da visioni di sorte avversa, da risentimento e vittimismo, per accettare, invece e finalmente, una imputabilità personale. Da qui inizia ogni libertà.