Segnala il commento come inappropriato
“ Mi aveva colpito moltissimo un suo post di qualche tempo fa, in cui lei metteva in evidenza quanto Giussani avesse un rispetto per le donne pari a zero: aveva umiliato ferocemente le due suore arrivate in ritardo a non so che suo ritiro. Ecco, a me sembra che le attuali sortite dei vari portavoce ciellini non nascono dal nulla, ma da una ben precisa formazione, che poi in definitiva si chiama semplicemente chiesa cattolica romana. Come dicono i francesi la mela non cade mai troppo lontana dall'albero, e infatti Formigoni, Lupi, Amicone, e quel che é peggio le donne cielline, che nell'ora presente ci scandalizzano difendendo l'indifendibile semplicemente concretizzano ciò che l'universo simbolico della chiesa cattolica comunica da millenni: la donna é un essere umano meno umano dell'uomo, la donna, che sia suora o moglie, non soltanto non può esercitare potere, ma soprattutto non può parlare, non può pensare. Pertanto harem più harem meno, maggiorenni o no, sono sottigliezze, perché in definitiva la donna non é altro che un corpo senza facoltà di parola: poco più di una bestia. Questo ci comunica la tradizione della chiesa cattolica, attraverso il potentissimo canale della liturgia attuata attraverso scenografie esclusivamente maschili, a beneficio di platee composte per lo più di donne zittite e rassegnate. I ciellini nei loro ragionamenti non hanno niente di bacato, sono semplicemente cattolici. E le dirò, io mi rendo sempre più conto che sono tra i cattolici meno pericolosi, perché sono i più sinceri, con se stessi e con gli altri. In loro la ricerca avida del potere é esplicita, manifesta, mentre nelle altre sette cattoliche é ben nascosta, soprattutto a coloro che disgraziatamente ne fanno parte. Finché dura la dittatura vaticana in Italia preferisco mille volte di più avere a che fare con un ciellino, dal quale so esattamente cosa posso aspettarmi, piuttosto che con cattolici inquadrati in qualche movimento ipocritamente "progressista" tipo Sant'Egidio o Focolari, oppure con chi segue preti "di frontiera" perfette incarnazioni di machismo come don Paolo Farinella. Bisogna dare atto ai ciellni, nella disumana tragicità dei loro recenti ragionamenti, di una sorta di coerenza e onestà intellettuale: non tradiscono la logica della corte papale, e non temono di farlo sapere.
”