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“ Gentile Bruno,
no, io credo che la sua equazione non sia corretta. Storicamente per le donne il convento é stato al contrario un'opportunità di realizzazione finalmente indipendente dall'oppressione maschile, pensi ad esempio in tempi non lontanissimi a Francesca Cabrini, o al genio di Teresina, solo per fare due esempi tra i mille possibili. La loro vita, di viaggi senza soste per l'una, di studio incessante per l'altra, avrebbe mai potuto essere se fossero state mogli a quel tempo? Un'immagine mi pare eloquente, in tempi meno recenti: Giovanna di Chantal, vedova, che decide di entrare in convento contro la volontà dei figli maschi. Uno dei figli si distende davanti alla porta mettendo la madre di fronte alla terribile decisione di doverlo calpestare per lasciare la casa, e Giovanna tranquillamente gli cammina sopra e se ne esce per farsi suora.
Se vuole esempi recentissimi, suor Rita Giaretta che ha scritto da Caserta su missioneonline chiamando il premier Erode di sicuro é riuscita a trovare uno stile comunicativo molto più efficace di tanti articoli farraginosi di giornaliste che lo condannano.
No, non occorre pensare alle suore per trovare donne offerte in sacrificio in questo paese dove regna il vaticano, anzi, la maggioranza delle donne sposate che hanno ora settant'anni-ottant'anni sanno bene che molte suore della loro età hanno avuto una vita più libera, e spesso queste donne sposate hanno invidiato la loro vita.
La sua equazione mi fa pensare che purtroppo lei non si rende conto fino in fondo di quanto le donne in genere, non quelle "speciali" perché consacrate, in Italia siano offerte in sacrificio incessantemente.
”