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“ rispondo a "ilgattosilver"
Non redigo graduatorie dei movimenti cattolici, posso dirti che tutto dipende da quanto rimani coinvolto. Un conto è se frequenti una volta la settimana, ti ispiri genericamente alle indicazioni avute ma porti avanti la tua vita come credi. In tal caso non c’è gran differenza tra il restare o l’andarsene. Altra storia è se il coinvolgimento è esperienza totalizzante: una obbedienza che fa proprie le ragioni dell’autorità da cui l'informazione di fondo viene individuata, accolta e consapevolmente ri-eseguita. Una dipendenza che va oltre l’accondiscendenza, l’accettazione e l’identificazione con il superiore in quanto esige interiorizzazione: l’appropriarsi dei contenuti, dei giudizi e delle opinioni dell’autorità per farle diventare intimamente proprie sentendone il valore. Questo è quello che mi veniva chiesto. Una dipendenza ontologica. Io non esistevo. Dipendevo dall'altro per esistere. Capisci che se le cose stanno in questi termini rimanere o andarsene è questione di vita o di morte.
”